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IL CUCCO RICHIAMO DI AMICIZIA
Il cucco è probabilmente il primo giocattolo sonoro dell'antichità; la sua origine si perde nella notte dei tempi; lo si trova nelle civiltà più remote, in forme di animali e umane; frutto di ingegnosità e fantasia dei primi plasmatori della nostra madre creta, mezzo espressivo universale, che lo stesso Creatore ha usato per modellare padre Adamo.
Più vicino a noi, il cucco era umile, variopinto giocattolo dei bimbi poveri; si comprava nelle bancherelle delle sagre paesane.
Bei tempi, quando in queste sagre di paese il "moroso" donava il cucco alla "morosa" come pegno d'amore e la "morosa" era felice di suonarlo!
Il cucco raffigurava normalmente un uccello, il cuculo, del quale imita il canto.
Il presente cucco, con a cavalcioni un napoleonico, ha origine dall'arguto risentimento dei ceramisti novesi verso Napoleone, le cui truppe, nella battaglia di Nove, hanno infierito ai Novesi, violenze, rapine, distruzioni; innocua vendetta ma significativa: I cuccaroli Novesi hanno disarcionato Napoleone dal suo superbo destriero e lo hanno relegato a cavallo di un cucco, quasi profeti del suo destino!
E' provato che il cucco, oltre che a portafortuna ha poteri magici.
Nei momenti di malinconia, convogliando i sospiri attraverso il cucco, ne uscirà un magico suono distensivo che evocherà il canto del cuculo, nei boschi, alla incipiente primavera; richiamo infallibile di amore e di giovinezza!
E' consiglio pertanto,di tenere il cucco come soprammobile, sul comodino, sempre a portata di mano; il suo suono avrà un potere afrodisiaco tanto spinto che capiterà sovente un alternarsi di reciproche domande: "Amore mio, hai suonato"?!?.
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arcicuco di Domenico Poloniato
Severino Carraro
Mario Scuro

CUCCHI E ARCICUCCHI
Un tempo, i piccoli "cucchi" delle Nove emigravano verso le città ed i paesi, nel Veneto e altrove, verso le sagre e le feste popolari quando suonava "l'appello della primavera".
Ne rappresentavano l'antico e moralissimo simbolo: il simbolo del risveglio della natura e delle speranze dell'uomo.
Furono il divertimento delle genti semplici e dei bambini, il pretesto per proverbiali, e, qualche volta, pesanti motti di spirito.
Sembra quasi certo che il "cucco" tradizionale (quello "del soldato") sia apparso in epoca napoleonica: l'ornamento a carattere popolaresco steso a penellate di vivaci colori e la forma di esso(e di altri più semplici) si ripetono fino ai giorni nostri.
La stilizzazione del l'uccellino sembra dovuta non solo a ragioni di moda o di gusto, ma anche alla necessità di giungere con il minimo di complicazioni nel lavoro al risultato essenziale.
Il lavoro si eseguiva tutto a mano. L'"arcicucco", in forme, dimensioni e colori appropriati al nostro tempo, riprende il tema per un giusto ed essenziale omaggio alla viva tradizione della nostra Terra Veneta. L'"arcicucco", è invenzione nuova ed ha, fra l'altro, lo scopo di richiamare la attenzione su queste umili e belle manifestazioni di poesia ceramica.
Gli "arcicucchi" partono da un'altezza di 25-30 centimetri e acquistano forma a seconda degli estri e degli umori che svariano nel nostro attuale mondo.
Il tema è ripreso con varianti che sempre si sposano alla particolare funzione di questo oggetto.
  

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