Freeijis il frigo che funziona senza corrente elettrica

Italiani popolo di menti brillanti ed eclettiche. In questa sede abbiamo il piacere di parlare di una ragazza che negli ultimi giorni ha suscitato molto interesse tra i media ed in particolare sul web. Stiamo parlando della giovane e brillante Caterina Falleni nata a Livorno il 16 ottobre 1988. Caterina ? una designer, diplomata all'ISIA di Firenze e che ha all'attivo diverse esperienze all'estero: Olanda, Finlandia, Africa. La giovane studentessa riceve diversi riconoscimenti per concorsi nazionali e internazionali di design e vince il concorso Axelera Global Competition che le permette di studiare alla Singularity University al Centro di Ricerca NASA in Silicon Valley.

Caterina ha progettato come tesi di I livello in Disegno Industriale - A.A. 2010 -2011, Relatore Simone Paternich, Correlatore Francesca Parotti - un oggetto davvero innovativo che merita molta attenzione; si chiama Freeijis ed è a questa brillante invenzione che intendiamo focalizzare il nostro interesse.  Che cos'è e cosa significa Freeijis? Il termine Freeijis è il prodotto dell'unione tra la parola inglese "free" (che ricopre i significati di "disponibile", "indipendente" e "chiaro"), "friji" (in lingua swahili, parlata in alcune zone dell'Africa, che significa "fresco" e "puro") e S (l'entropia, che rappresenta il funzionamento del prodotto). La parola entropia (dal greco tradotta in "cambiamento", "punto di svolta") per Clausius, lo scienziato che la coniò, indicava il dove andasse a finire l'energia fornita ad un sistema. Freiijis è un apparato refrigerante, per frutta e verdura, ad uso domestico, che non utilizza energia elettrica bensà il sistema di refrigerazione per mezzo di evaporazione dell'acqua, contenuta nell'intercapedine tra due contenitori: uno interno, in alluminio, e uno esterno, in terracotta. E' lo stesso principio della sudorazione cutanea per abbassare la temperatura corporea o più semplicemente di un cane ansimante che dissipa il calore in eccesso attraverso la lingua fuori dalla sua bocca. Questo prodotto è indirizzato a una cerchia sempre più ampia di consumatori attenti a ciò che comprano, che consumano in maniera più cosciente e critica: conducendo uno stile di vita più sobrio, queste persone cercano sul mercato prodotti che soddisfino la loro esigenza di naturalità e genuinità. Freeijis vuole simbolicamente rappresentare il concetto di energia naturale disponibile per tutti, un'energia pulita, efficiente e salutare come gli alimenti in lui contenuti. E' stato creato un prototipo funzionate in collaborazione con la Bottega Ceramica Morigi e l'officina meccanica Valmori, entrambe aziende di Faenza (Ravenna).

La Redazione di IBTimes IT ha voluto approfondire ulteriormente l'argomento realizzando un'intervista con la giovane Caterina Falleni.

IBTimes: Ci pu? dire com'? nato il progetto Freeijis dettagliandoci, dal punto di vista tecnico,
il funzionamento e quali sono stati gli step della progettazione? A che stadio di sviluppo ? il progetto?

Caterina Falleni: Il progetto Freeijis nasce da una riflessione personale a seguito di un periodo passato
in Africa: una riflessione sull'eticit? del consumo di energia derivato dall'uso incessante e scriteriato che i paesi industrializzati fanno degli elettrodomestici e di tutto ci? che necessita di elettricit?, come fosse una risorsa illimitata. Freeijis nasce nel 2010 dopo un periodo di lavoro in Africa. Ogni giorno ero in un cantiere di costruzioni sull'isola di Zanzibar per seguire i lavori di alcune abitazioni e strutture alberghiere
e sono stata molto in contatto con ingegneri e architetti italiani e locali analizzando le strutture
abitative notandone l'alta capacit? di raffreddamento interno dovuta ai materiali utilizzati e ai sistemi costruttivi. Il termine Freeijis ? il prodotto dell'unione tra la parola inglese "free" ("disponibile", e "indipendente"), "friji" (dalla lingua swahili, parlata in alcune zone dell'Africa, che significa "fresco" e "puro") e "S" (l'entropia, che rappresenta il funzionamento del prodotto). Entropia (dal greco, "cambiamento", "punto di svolta") indicava per Clausius, lo scienziato che la coni?, il dove andasse a finire l'energia fornita ad un sistema. Alla base del funzionamento vi ? il concetto di evaporative cooling, un principio di refrigerazione molto utilizzato in paesi emergenti come Africa e India, da poco applicato in occidente nel settore delle costruzioni. Esempio naturale di evaporative cooling ? la sudorazione cutanea, che permette l'abbassamento della temperatura corporea interna: ? il principio che permette la vita sulla Terra da milioni di anni, e non sar? mai soggetto ad obsolescenza tecnologica. La parte esterna in ceramica a pasta porosa assorbir? il calore e l'energia provenienti dall'irraggiamento solare. Questi sono trasferiti per urti molecolari (conduzione) ai PCM (Phase Change Materials) microcapsule inserite nell'acqua contenuta nell'intercapedine, trasformando cos? l'energia termica in energia cinetica e innescando una parziale evaporazione del liquido. La parte interna in alluminio, volta a conservare gli alimenti, ceder? energia sotto forma di calore per ripristinare l'equilibrio del sistema, attivando cos? l'autoraffreddamento del nucleo in cui sono contenuti gli alimenti. La forma esterna crea una autoventilazione per effetto Venturi, paradosso idrodinamico, che incrementa il processo di evaporazione del liquido contenuto nell'intercapedine. Il prodotto ? influenzato da quattro variabili: ventilazione, umidit? relativa, superficie esterna e materiali utilizzati. Per ognuna di queste sono stati effettuati studi e ricerche approfondite,per rendere il sistema efficace in un ambiente domestico italiano.

Sono state effettuate sperimentazioni in diverse fasi di ricerca e step progettuali variando materiali, forme, contesti, con l'obiettivo di attuare un trasferimento di conoscenze e di tecnologie dai paesi emergenti, caldi e aridi, dove questo sistema funziona in maniera ottimale, a un ambiente domestico soggetto a situazioni climatiche molto diverse. Il sistema correttamente ubicato, vicino a finestre e correnti d'aria, raggiunge per ora i 9?c. E' stato studiato nei dettagli con la consulenza di esperti di ingegneria e tecnologia dei materiali; ? stato inoltre realizzato un prototipo funzionante con la collaborazione di una bottega di artigiani ceramisti, e un'azienda metallurgica italiane.
Attualmente Freeijis continua ad essere un prototipo ma l'obiettivo ? quello di trasformarlo in realt?.
IBTimes: Pensa che Freeijis possa contribuire ad aiutare i "Paesi del terzo mondo"?

Caterina Falleni: Penso che una buona strategia di progettazione di un sistema complesso partendo dall'idea di Freeijis, abbia delle buone possibilit? e potenzialit? per impattare in maniera positiva i "Paesi del terzo mondo",  dove uno dei tanti problemi ? quello della conservazione alimentare che dati i fattori ambientali e contestuali ? causa di malattie e malnutrizione.

Redazione IBTimes: Il suo progetto ha suscitato molto interesse tra i media. Tanto clamore l'ha colpita oppure se lo aspettava?

Caterina Falleni: Direi che sono stata assolutamente travolta inaspettatamente da questa situazione mediatica. Basti vedere la mia reazione di risposta con l'articolo/post sul mio blog:
"Porte in faccia dalle istituzioni, contratti alla NASA, brevetti, finanziamenti, cervelli in fuga, ricercatori...
In quest'ultima settimana sono state spese molte parole, parole che mi hanno descritta in modi diversi che non sempre sono stati specchio della realt?.
 Uno degli episodi a cui faccio riferimento ? stata la menzione come sostenitrice di De Magistris per il suo progetto di ricostruzione di Napoli, progetto di cui non ero neanche a conoscenza...." la mia riflessione continua su http://www.caterinafalleni.com/blog/

Redazione IBTimes: Lei ? molto giovane ed ha le idee molto chiare. Ci pu? svelare il segreto del suo successo?  Che consigli si sente di dare ai giovani che si apprestano a frequentare le universit? italiane?

Caterina Falleni: Beh in realt? non credo di avere troppo le idee chiare ma quello che posso dire ? che i fattori che hanno sempre contraddistinto le mie scelte e mi hanno fatto intraprendere percorsi che poi si sono rivelati positivi e con buoni risultati sono la curiosit?, la determinazione e la persistenza. Mi sono spesso buttata in situazione ed esperienze con tanta passione e impegno e queste due variabili se in equilibrio tra loro credo possano dare degli ottimi risultati. Il consiglio che mi sento di dare a chi si appresta ad intraprendere un percorso universitario ? quello di capire il prima possibile a cosa si ? veramente interessati, appassionati e incuriositi. Forse come risposta potr? sembrare banale
ma ? quello che ho sempre pensato possa essere la chiave del successo.
Redazione IBTimes: Progetti futuri?

Caterina Falleni: Durante l'estate passata alla Singularity University al Centro Ricerca NASA ho sviluppato il progetto X&Y Genomics (http://www.xygenomics.com/) con il quale stiamo iniziando da poco ad affacciarci sul mondo "reale" e dal quale stiamo avendo molti feedback positivi. Siamo stati da poco selezionati per partecipare al Pioneers Festival di Vienna a fine ottobre, da 850 start up ne sono state selezionate 50, ? l'evento per eccellenza delle Start Up in europa http://pioneersfestival.com/startups/. Oltre a Freeijis e X&Y il mio progetto a lungo termine ? quello di continuare ad andare in barca a vela, sono velista da quando avevo 7 anni ed ? una delle passioni pi? grandi della mia vita.

La Redazione di IBTimes ringrazia Caterina e l'ufficio stampa di Isia Firenze per la disponibilit? e la puntualit? dimostrate.