Elisa Confortini - "don't touch my skin" Albisola Marina (SV) dal 15 al 30 ottobre 2016
Sabato 15 ottobre 2016 alle ore 17 inaugurazione presso il Circolo in Pozzo Garitta di Albissola Marina, della personale di Elisa Confortini.
All'artista, di origine bresciana e genovese di adozione, è stato recentemente assegnato il 1° premio alla X Rassegna Internazionale d'Arte Ceramica Contemporanea organizzata dal Circolo Nicolò Poggi di Albisola Marina.
"NON TOCCARE LA MIA PELLE" (DON'T TOUCH MY SKIN)
L’idea di questo progetto nasce dal desiderio di esplorare alcune tematiche: protezione e salvaguardia, angoscia e paura, disagio e difesa, prigionia e libertà, attraverso una ricerca severamente formale ma intensamente concettuale, in cui la disciplina della forma contribuisce all'emersione del significato.
Le opere, in ceramica e materiali diversi, insieme ad immagini, sono mondi compiuti e animati da un'intensa capacita' comunicativa, nonostante i toni rarefatti e l'essenzialita' delle linee.
Luoghi reali da mettere in scena e trasfigurare, uno spazio non mostrato, ma suggerito, del quale tuttavia siamo resi pienamente coscienti. Ogni opera, anche la più apparentemente distante, ha con le altre un legame profondo, un filo conduttore.
Sono rappresentazioni di emozioni, coerenti e complementari, a volte legate ad una storia personale, un labirinto da attraversare come si fa quando guardiamo dentro noi stessi.
Luoghi abitati, talvolta da figure indistinte; lo spazio della natura ma anche quello dell’uomo, diventano il teatro dell’esistenza, l’inquetudine della realtà.
Le opere, in ceramica e materiali diversi, insieme ad immagini, sono mondi compiuti e animati da un'intensa capacita' comunicativa, nonostante i toni rarefatti e l'essenzialita' delle linee.
Luoghi reali da mettere in scena e trasfigurare, uno spazio non mostrato, ma suggerito, del quale tuttavia siamo resi pienamente coscienti. Ogni opera, anche la più apparentemente distante, ha con le altre un legame profondo, un filo conduttore.
Sono rappresentazioni di emozioni, coerenti e complementari, a volte legate ad una storia personale, un labirinto da attraversare come si fa quando guardiamo dentro noi stessi.
Luoghi abitati, talvolta da figure indistinte; lo spazio della natura ma anche quello dell’uomo, diventano il teatro dell’esistenza, l’inquetudine della realtà.
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