Terra viva - Castellamonte - 7 ottobre 5 novembre 2017
Terra viva a Castellamonte (TO) dal 7 ottobre al 5 novembre 2017
Un semplice vaso,
si dice spesso, eppure non c'è nulla di semplice in questo prodotto dell'abilità umana. Soprattutto se osserviamo la produzione di molte popolazioni tradizionali, in questo caso dei Mangbetu (stanziati nel nord della Repubblica democratica del Congo), o l'opera dell'artista Giovanni Matano di origini campane ma che vive e a Castellamonte e con grande destrezza modella la famosa argilla rossa locale. Ci accorgiamo allora che "l'oggetto vaso" è al centro di una stupefacente rete di rimandi e di significati sia tecnici che soprattutto simbolici. Anche perché il materiale usato è la terra, a cui danno forma e consistenza l'acqua e il fuoco e la mano dell'uomo, meglio diremo della donna, che la plasma a partire dal proprio ricco e complesso bagaglio di conoscenze mitiche e religiose.
Possiamo ricordare come nella tradizione biblica il primo uomo sia costruito proprio con la terra, e che il suo nome: Adam, derivi dalla parola ebraica Adamà, gleba. Da migliaia di anni i gruppi umani vedono germogliare e crescere le messi e i frutti dalla e nella terra,così come vedono crescere miracolosamente la vita nel ventre della donna; terra e donna, le Grandi Madri. Le vasaie Mangbetu sono anche "protagoniste" delle loro opere (quelle presentate sono generalmente usate per contenere sia cibi che cosmetici), che ci conducono in un microcosmo animato al centro del quale stanno la madre e i segni della fecondità.
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Tra i più toccanti e rituali sono infatti i vasi non completati con figure ma immaginati e costruiti come un ventre rigonfio di vita su cui spiccano delineate in maniera essenziale le evidenze della sessualità femminile.
presentazione della Professoressa Giovanna Salvioni